Ho voluto bene ad Adamo, uomo retto, onesto, autore della propria fortuna. Era una festa quando, nelle frequenti puntate che facevo a Orvieto con mia moglie, venivamo invitati a pranzo nella sua casa di Monterubiaglio: lui a capotavola nel ruolo di pater familias, con accanto la fedele Erika, e ai suoi lati, in splendida armonia, i quattro figli nati da due matrimoni. Il pranzo si prolungava con i racconti della sua vita, da quando, appartenendo a una famiglia povera, vendeva per strada le uova, a quando si era fatto una cultura (in parte anche a Roma, spesso dormendo in un sottoscala), a quando era divenuto sindaco di un paesotto vicino a Orvieto, e poi presidente del locale Rotary.
Zoroastro
Questa la presentazione di Adamo nel numero di luglio del 2015, da parte dell’inossidabile Zoroastro.
Lo stesso numero di Penombra che oggi Cesare offre gratuitamente a tutti i lettori del Canto della Sfinge.
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