L’anno si chiude con uno sfogo critico di Zoroastro!
Con il presente “pezzullo”, pubblicato in contemporanea dal “Labirinto”, si chiude la mia avventura enigmistica, protrattasi per oltre 70 anni.
Motivi?
Al mio appello, rivolto a raggiungere una razionale, definitiva, unanime nomenclatura, che cancelli tutte le inesattezze (eufemismo) di quella tuttora in atto, ormai ridotta a rigidità cadaverica, non è pervenuta nessuna risposta: né di assenso, né di dissenso. Ulteriore prova che alla gran massa degli enigmografi interessa soltanto vedere il proprio giochino pubblicato su una delle nostre riviste, senza alcuna esigenza di rendere la nostra arte rigorosa in ogni sua espressione. Quindi, inutile da parte mia continuare.
Qualche ludolinguista (che si maschera da enigmista) ha più volte ripetuto che a me il titolo di enigmista non spetta. Mi ha pertanto spinto, per scrupolo di coscienza, prima di abbandonare, a redigere un bilancio della mia attività nel campo di Edipo.











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